Nuova Riveduta:

Giovanni 14:22

Giuda (non l'Iscariota) gli domandò: «Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?»

C.E.I.:

Giovanni 14:22

Gli disse Giuda, non l'Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?».

Nuova Diodati:

Giovanni 14:22

Giuda, non l'Iscariota, gli disse: «Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?».

Riveduta 2020:

Giovanni 14:22

Giuda (non l'Iscariota) gli domandò: “Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?”.

La Parola è Vita:

Giovanni 14:22

Giuda, non Giuda Iscariota, ma l'altro con lo stesso nome, gli domandò: «Signore, come mai vuoi farti conoscere soltanto da noi, tuoi discepoli, e non dal mondo?»

La Parola è Vita
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Riveduta:

Giovanni 14:22

Giuda (non l'Iscariota) gli domandò: Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?

Ricciotti:

Giovanni 14:22

Gli domandò allora Giuda, non l'Iscariote: «Signore, che è avvenuto, perchè tu debba manifestarti a noi e non al mondo?».

Tintori:

Giovanni 14:22

Gli disse Giuda (non l'Iscariote): Signore, come mai tu ti manifesti a noi e non al mondo?

Martini:

Giovanni 14:22

Disselli Giuda (non l'Iscariote): Signore, donde viene, che manifesterai te stesso a noi, e non al mondo?

Diodati:

Giovanni 14:22

Giuda, non l'Iscariot, gli disse: Signore, che vuol dire che tu ti manifesterai a noi, e non al mondo? Gesù rispose, e gli disse:

Commentario abbreviato:

Giovanni 14:22

18 Versetti 18-24

Cristo promette che avrebbe continuato a prendersi cura dei suoi discepoli. Non vi lascerò orfani o senza padre, perché anche se vi lascio, vi lascio questa consolazione: verrò da voi. Verrò presto da voi alla mia risurrezione. Verrò ogni giorno da voi nel mio Spirito, nei segni del suo amore e nelle visite della sua grazia. Verrò certamente alla fine dei tempi. Solo coloro che vedono Cristo con occhio di fede lo vedranno per sempre: il mondo non lo vede più fino alla sua seconda venuta, ma i suoi discepoli hanno comunione con lui in sua assenza. Questi misteri saranno pienamente conosciuti in cielo. È un ulteriore atto di grazia che essi lo conoscano e ne abbiano il conforto. Avendo i comandi di Cristo, dobbiamo osservarli. E avendoli nella nostra testa, dobbiamo mantenerli nel nostro cuore e nella nostra vita. La prova più sicura del nostro amore per Cristo è l'obbedienza alle sue leggi. Ci sono segni spirituali di Cristo e del suo amore dati a tutti i credenti. Se nel cuore c'è amore sincero per Cristo, ci sarà obbedienza. L'amore sarà un principio che comanda, che costringe; e dove c'è amore, il dovere segue da un principio di gratitudine. Dio non solo amerà i credenti obbedienti, ma si compiacerà di amarli, si riposerà nell'amore verso di loro. Sarà con loro come se fosse la sua casa. Questi privilegi sono riservati a coloro la cui fede opera per mezzo dell'amore e il cui amore per Gesù li porta a osservare i suoi comandamenti. Essi sono partecipi della nuova grazia creatrice dello Spirito Santo.

Riferimenti incrociati:

Giovanni 14:22

Mat 10:3
Mar 3:18
Lu 6:16; At 1:13; Giuda 1:1
Giov 3:4,9; 4:11; 6:52,60; 16:17,18

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